Con la legge regionale approvata il 17 luglio 2025, la Regione Lazio ha introdotto importanti novità per il settore edilizio. L’obiettivo è facilitare la rigenerazione urbana e favorire il recupero degli edifici esistenti, riducendo burocrazia e tempi di attesa. Scopriamo insieme i punti chiave di questa riforma.
Le principali novità della riforma edilizia del 2025
- Semplificazione delle pratiche urbanistiche e tempistiche più rapide.
- Cambi di destinazione d’uso più flessibili, anche senza delibera comunale.
- Premi volumetrici fino al 60% per chi partecipa a programmi di rigenerazione.
- Interventi sismici ed energetici ammessi in tutto il territorio comunale.
- Recupero di locali interrati, seminterrati e piani terra per uso abitativo o commerciale.
- Possibilità di utilizzo temporaneo di immobili dismessi o degradati.
Cambi di destinazione d’uso: più libertà e meno vincoli
I Comuni hanno tempo fino al 31 dicembre 2025 per regolare i cambi d’uso sul proprio territorio. Se non intervengono, si applicano direttamente le nuove regole regionali, più permissive. Questo significa che in molti casi sarà possibile convertire un edificio a nuova destinazione (es. da commerciale a residenziale) con una semplice SCIA.
Rigenerazione urbana: incentivi fino al 60%
Gli interventi di demolizione e ricostruzione potranno godere di un bonus volumetrico fino al 60% della superficie esistente. È anche possibile delocalizzare gli edifici da zone vincolate ad aree più idonee, ottenendo premi fino al 45%.
Più sicurezza e risparmio energetico
La nuova legge semplifica gli interventi per migliorare la sicurezza sismica e l’efficienza energetica. Tetti verdi, isolamento, pannelli solari e altri accorgimenti possono dare diritto a bonus fino a 80 m² di superficie aggiuntiva.
Recupero di seminterrati e piani terra
Con le nuove regole è possibile trasformare locali prima inutilizzabili (garage, cantine, depositi) in spazi abitabili o commerciali, anche in deroga ai piani urbanistici comunali. Un’opportunità concreta per chi vuole valorizzare immobili esistenti.
Riutilizzo temporaneo di edifici dismessi
I Comuni possono autorizzare l’uso temporaneo di edifici abbandonati per attività culturali, sociali o commerciali, per un periodo massimo di 5 anni. Un’ottima occasione per ridare vita a spazi inutilizzati.
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